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Reliquie di Sant’Andrea: un pellegrinaggio scozzese

Un importante messale dell'Anglia orientale raffigurante Sant'Andrea Di autore sconosciuto - Biblioteca Nazionale del Galles
Un importante messale dell'Anglia orientale raffigurante Sant'Andrea Di autore sconosciuto - Biblioteca Nazionale del Galles

La maggior parte delle persone non sa che Sant’Andrea, uno dei Dodici Apostoli, occupa un posto importante nella storia della Scozia, non solo come figura religiosa, ma anche come simbolo dell’identità nazionale. Come Giacomo in Spagna, l’associazione di Andrea con la Scozia risale a secoli fa e le sue reliquie hanno un ruolo centrale nel patrimonio spirituale e culturale del Paese.

Oggi le reliquie di Sant’Andrea sono conservate nel Santuario nazionale di Sant’Andrea, nella Cattedrale cattolica di Santa Maria, a Edimburgo. Ma come sono arrivate in Scozia le reliquie di questo umile pescatore mediorientale della tarda antichità?

La vita e la morte di Sant’Andrea

Secondo i Vangeli, Andrea, fratello di Simon Pietro, fu uno dei primi discepoli chiamati da Gesù di Nazareth mentre camminava lungo il mare di Galilea. La sua storia, come viene raccontata nei Vangeli, inizia quando incontra Gesù attraverso Giovanni Battista e successivamente porta suo fratello Simone a incontrare il Messia.

San Andrés
Libro d’ore medievale scritto probabilmente per la famiglia De Grey di Ruthin intorno al 1390.

Essendo uno dei suoi più stretti seguaci, Andrea ebbe un ruolo fondamentale nei momenti chiave del ministero di Gesù, tra cui l’Ultima Cena, il Giardino del Getsemani e la Risurrezione.

Dopo la Pentecoste, Andrea viaggiò per diffondere il cristianesimo, raggiungendo la Grecia e l’Asia Minore, ma mai la Scozia. Fu infine martirizzato a Patrasso, in Grecia, intorno al 60 d.C. e crocifisso su una croce a forma di X, come si trova nella bandiera scozzese, la Saltire. La sua festa si celebra il 30 novembre, giorno del suo martirio.

Il viaggio delle reliquie di Andrea

Dopo la sua morte, i resti di Andrea furono sepolti a Patrasso fino a quando l’imperatore Costantino li trasferì a Costantinopoli nel 357 d.C.. Ben presto le reliquie di Andrea vennero venerate in tutto il mondo cristiano e, nell’Alto Medioevo, la devozione nei suoi confronti era molto diffusa.

Nel 1204, durante la Quarta Crociata, molte reliquie furono portate da Costantinopoli all’Europa occidentale. Per proteggere le spoglie di Sant’Andrea, un cardinale ne trasferì alcune ad Amalfi, in Italia, dove si trovano tuttora.

Si ritiene che la leggenda del legame di Sant’Andrea con la Scozia abbia avuto origine nell’VIII secolo. Si dice che alcune delle sue reliquie siano state portate in Scozia dal vescovo Acca di Hexham, che chiese asilo al re pitto Oengus a Fife. Queste reliquie furono conservate a Kilrymont, in seguito ribattezzata St. Andrews, che divenne un importante luogo di pellegrinaggio.

St Andrews Cathedral

Rinascita del santuario nazionale

Le reliquie continuarono a portare pellegrini al sito, finché il santuario che le ospitava non fu distrutto durante la Riforma scozzese del 1559. Cosa possa essere successo con quelle reliquie è ancora oggetto di molte discussioni. Una cosa, però, è certa: dopo la restaurazione della gerarchia cattolica nel 1878, St. Andrews fu riaffermata come sede metropolitana della Scozia.

Due importanti reliquie di Sant’Andrea furono donate al Paese: una da Amalfi nel 1879 e l’altra da Papa Paolo VI nel 1969. Queste reliquie sono ora conservate nel Santuario Nazionale di Sant’Andrea a Edimburgo, dove fungono da simbolo della duratura eredità spirituale della Scozia.

 

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