Il Cammino di San Paolo a Malta è un punto di osservazione privilegiato sulla storia paleocristiana, che ripercorre i passi dell’Apostolo durante il suo inaspettato arrivo nell’arcipelago intorno all’anno 60. Secondo gli Atti degli Apostoli [27; 28], Paolo, molto probabilmente insieme all’evangelista Luca (quest’ultimo scrisse come osservatore), naufragò a Malta mentre era diretto a Roma, segnando un momento cruciale nella storia dell’arcipelago. I moderni pellegrini possono ora percorrere i sentieri che, secondo la tradizione, intrecciano i luoghi chiave in cui Paolo lasciò un segno indelebile su questa sponda del Mediterraneo.
XirCammini, un’organizzazione associativa volontaria, senza scopo di lucro, non confessionale e non settaria, è stata determinante nella creazione del Peregrinatio Sancti Pavli AD 60 Project in collaborazione con Malta Tourism Authority e la partecipazione di Heritage Malta. La missione di XirCammini è quella di ricercare e promuovere la conoscenza dei pellegrinaggi, delle escursioni e dei viaggi di fede, concentrandosi in particolare sugli antichi percorsi in Europa. Percorrendo il cammino “Sancti Pauli”, i pellegrini seguono le orme di Paolo, scoprendo gli storici percorsi di pellegrinaggio di Malta – un’esperienza spirituale e culturale arricchente.
Il cammino presenta diversi siti chiave, tra i quali spiccano gli Isolotti di San Paolo, vicino alla Baia di San Paolo. Secondo la tradizione, è qui che si arenò la nave di Paolo. Con la sua vista sugli Isolotti di San Paolo, la baia è un luogo venerato, che segna il luogo in cui Paolo e i suoi compagni sopravvissero miracolosamente alla pericolosa tempesta descritta in Atti 27.
Vicino alla baia si trova la chiesa di San Pawl tal-Ħġejjeġ, che commemora solennemente il naufragio di Paolo. Da lì, il percorso conduce a San Pawl Milqi (che significa “l’accoglienza di San Paolo”), dove si ritiene che Paolo abbia incontrato Publio, l’allora Protos romano di Malta. Il libro degli Atti registra il momento in cui Paolo guarì il padre di Publio da una grave malattia. Questo luogo (e questo evento) segna un momento cruciale nell’affermazione della fede cristiana nell’arcipelago, ponendo le basi per la lunga tradizione cristiana di Malta.

Infatti, Publio, il primo santo maltese a essere canonizzato, è indicato negli Atti degli Apostoli come il “capo” o governante dell’arcipelago (maltese: il-prinċep tal-gżira). La tradizione cristiana maltese ritiene che la sua conversione abbia avuto un ruolo chiave nella fondazione di Malta come prima nazione cristiana del mondo occidentale – Publio stesso fu il primo vescovo dell’arcipelago. Il ruolo di Publio nella prima comunità cristiana dell’arcipelago ha consolidato lo status di Malta come centro importante per la crescente fede cristiana.
Un’altra tappa fondamentale del pellegrinaggio è Salini, dove i visitatori possono esplorare le catacombe paleocristiane. Questi antichi siti di sepoltura evidenziano la prima presenza cristiana nel Mediterraneo e offrono uno sguardo sulla vita dei primi credenti nell’arcipelago.
L’itinerario comprende anche Mosta, dove si trova la cappella di San Paolo di Tebe. Questa cappella, costruita su una grotta naturale sopra la Wied il-Ghasel (“Valle del miele”, in inglese), onora un eremita cristiano copto che porta lo stesso nome dell’apostolo. Si dice che la cappella sia stata costruita nel 1656, sul sito di una più antica di data sconosciuta. Questo umile edificio contribuisce ad accrescere la risonanza spirituale del pellegrinaggio, mettendo insieme diversi filoni della storia cristiana e diverse tradizioni cristiane.
Il viaggio culmina a Mdina, l’antica capitale di Malta, un tempo sede del potere romano nell’arcipelago. È a Mdina, “la città silenziosa”, che si trova la Cattedrale metropolitana di San Paolo, un sito che è stato a lungo associato alla storia ecclesiastica di Malta: Secondo la tradizione, qui sorgeva la casa di Publio, che potrebbe essere la sede della prima sede vescovile di Malta. Le antiche strade di Mdina risuonano dell’influenza di San Paolo, che durante il suo breve ma decisivo soggiorno trasformò il paesaggio spirituale dell’arcipelago.
La Grotta di San Paolo a Rabat è un altro luogo essenziale per i pellegrini del Cammino di San Paolo. Questa umile grotta, che si ritiene sia il luogo in cui Paolo risiedette e predicò durante il suo soggiorno a Malta, offre uno spazio per una tranquilla contemplazione. Sopra la grotta, la Chiesa di San Paolo si erge come un monumento alla duratura eredità dell’Apostolo a Malta, attirando visitatori da (letteralmente) tutto il mondo. La grotta e i suoi dintorni offrono un collegamento tangibile con il ministero di Paolo, che guarì i malati e diffuse il messaggio del Vangelo al popolo maltese.
Il pellegrinaggio può estendersi fino a La Valletta, l’attuale capitale di Malta. La Collegiata Parrocchiale di San Paolo Naufrago a La Valletta è una tappa obbligata, dedicata a commemorare la miracolosa sopravvivenza e il ministero dell’apostolo nell’arcipelago. Questa chiesa ospita anche reliquie di San Paolo. Nelle vicinanze, la Pro-Cattedrale anglicana di San Paolo ricorda la storia cristiana unitaria dell’isola, dove diverse confessioni cristiane continuano a venerare la figura dell’apostolo.
Un sito più piccolo ma immensamente significativo si trova a Bormla. Qui, secondo la tradizione, Paolo intraprese il suo ultimo viaggio verso Roma da Malta, completando il percorso fisico e spirituale iniziato con il suo naufragio.
Ma chi era quest’uomo il cui breve soggiorno ha lasciato un segno così indelebile? Paolo, conosciuto in precedenza come Saulo di Tarso, era uno zelante persecutore dei cristiani prima della sua drammatica conversione sulla via di Damasco. Dopo aver incontrato Cristo risorto, Paolo divenne uno degli apostoli più appassionati, dedicando la sua vita a diffondere la Buona Novella in tutto l’Impero Romano.
I suoi lunghi viaggi e la sua instancabile evangelizzazione sono riportati negli Atti degli Apostoli, in gran parte scritti dal suo stretto compagno e segretario personale, l’evangelista Luca. Il resoconto dettagliato e scientifico di Luca sul naufragio e sul ministero di Paolo a Malta rivela un uomo dalla fede incrollabile, la cui resilienza e dedizione avrebbero cambiato la storia dell’arcipelago (e del mondo).
Oggi, i pellegrini che percorrono il Cammino di San Paolo ripercorrono i passi dell’apostolo, scoprendo le prime radici del cristianesimo nell’arcipelago. Il Progetto Peregrinatio Sancti Pavli AD 60 offre infatti ai pellegrini moderni l’opportunità di immergersi nel ricco patrimonio cristiano di Malta, camminando sulle orme di Paolo e visitando i siti che hanno plasmato l’identità spirituale dell’arcipelago.
Dalle serene rive della Baia di San Paolo al cuore storico di Mdina, il Cammino di San Paolo è un viaggio storico che risuona con i temi della fede, dell’ospitalità e della divina provvidenza. Mentre i pellegrini meditano sulla miracolosa sopravvivenza e sul ministero di Paolo, testimoniano anche la duratura eredità del cristianesimo nell’arcipelago maltese, un’eredità che ispira i credenti di tutto il mondo.