La Kaaba, oggi centro spirituale dell’Islam, possiede una lunga storia di significato religioso che precede l’avvento dell’Islam stesso. Prima di essere associata al monoteismo, la Kaaba era il fulcro delle pratiche politeiste e delle tradizioni tribali dell’Arabia. Questo patrimonio preislamico fornisce un contesto essenziale per comprendere la trasformazione del sito nel suo ruolo attuale di qibla, la direzione verso cui pregano i musulmani di tutto il mondo.
La Kaaba nell’Arabia preislamica
In epoca preislamica, la Kaaba fungeva da santuario sacro (haram) per le tribù politeiste della Penisola Arabica. Sebbene le sue origini precise rimangano incerte, le fonti antiche suggeriscono che fosse venerata come un santuario connesso al cielo, incarnando un senso di sacralità radicato nell’ambiente naturale. Era un punto di riferimento culturale e spirituale condiviso, che offriva uno spazio neutro in cui le tribù potevano commerciare, risolvere controversie e svolgere riti comuni.
Idoli e culto politeista

Al centro della funzione religiosa preislamica della Kaaba vi era il suo ruolo di “casa degli idoli”. Le fonti storiche parlano di oltre 360 idoli conservati all’interno del santuario, rappresentanti le varie divinità venerate dalle diverse tribù. Tra questi:
- Hubal: Spesso considerato la principale divinità della Kaaba, Hubal era legato alla divinazione. Una statua in agata rossa di Hubal si trovava all’interno della Kaaba e venivano eseguiti rituali con frecce divinatorie alla sua presenza.
- Al-Lat, Al-‘Uzza e Manat: Tre dee molto venerate nell’Arabia preislamica, associate rispettivamente alla fertilità, alla protezione e al destino. Pur avendo santuari in altre località della penisola, la loro connessione con la Kaaba ne aumentava il prestigio religioso.
- Divinità tribali minori: La Kaaba ospitava anche idoli di specifiche divinità tribali, a dimostrazione del suo ruolo di santuario pan-tribale.
Il culto presso la Kaaba prevedeva offerte, preghiere e rituali volti a ottenere il favore degli dèi, cercare guida spirituale e garantire prosperità. La varietà delle divinità rifletteva la frammentazione della società tribale araba prima dell’Islam, in cui ogni tribù seguiva un proprio pantheon. La Kaaba era uno dei pochi simboli condivisi di venerazione e identità.
La Kaaba come luogo di pellegrinaggio
Il suo status sacro fece della Kaaba una meta di pellegrinaggio già prima dell’Islam. I riti preislamici comprendevano:
- Tawaf: L’atto di circondare la Kaaba, pratica successivamente integrata nel culto islamico.
- Sacrifici animali: Offerti agli idoli per ottenere il favore divino.
- Purificazioni rituali: I pellegrini si purificavano, spesso presso il vicino pozzo di Zamzam, considerato anch’esso sacro.
La stagione del pellegrinaggio coincideva con fiere e mercati, rendendola un’occasione tanto spirituale quanto economica e culturale. La tribù dei Quraysh, che controllava La Mecca, traeva vantaggio dalla centralità della Kaaba, sia sul piano economico sia politico.
Il carattere sacro della Mecca
La posizione della Kaaba a La Mecca ne accresceva ulteriormente l’importanza. La città era considerata un haram, una zona sacra in cui la violenza era proibita. Questo la rendeva un rifugio sicuro per le tribù, che vi si recavano per negoziare, commerciare e pregare senza timore di conflitti. La gestione della Kaaba da parte dei Quraysh conferiva loro prestigio e autorità, permettendo loro di mediare tra le tribù e influenzare la regione.
Simbolismo e connessione col cielo
La struttura e i rituali legati alla Kaaba riflettevano probabilmente l’antica cosmologia araba. La sua forma cubica e la sua orientazione erano viste come un legame tra il mondo terreno e quello divino. Il culto dei corpi celesti, comune nel politeismo arabo, potrebbe aver influenzato i riti lì eseguiti.
Alcuni studiosi suggeriscono che la Pietra Nera, incastonata nella Kaaba, avesse un significato cosmico o astrologico, simboleggiando un punto di contatto con il cielo.
La trasformazione con l’Islam

L’ascesa dell’Islam nel VII secolo d.C. trasformò radicalmente il ruolo della Kaaba, da santuario politeista a centro del culto monoteista. Quando Maometto e i suoi seguaci riconquistarono La Mecca nel 630 d.C., gli idoli furono distrutti e la Kaaba fu riconsegnata al culto esclusivo di Allah.
Sebbene l’Islam ne ridefinì il significato, molte pratiche e simboli preislamici furono conservati ma reinterpretati. Il tawaf, ad esempio, fu mantenuto come atto di devozione verso Allah. Il pozzo di Zamzam, precedentemente associato alla purificazione rituale, venne legato alla narrazione islamica di Agar e Ismaele.
L’eredità preislamica della Kaaba
Il retaggio preislamico della Kaaba ne evidenzia il ruolo come punto di riferimento culturale e spirituale ben prima dell’avvento dell’Islam. La sua capacità di unire tribù diverse e di fungere da simbolo condiviso pose le basi per la sua successiva funzione unificatrice all’interno dell’Islam. Il passaggio dal politeismo al monoteismo riflette i profondi mutamenti sociali dell’Arabia, segnando la fine delle divisioni tribali e l’inizio di un nuovo ordine religioso e culturale.
Oggi, la Kaaba rappresenta continuità e trasformazione, collegando le antiche tradizioni arabe alle pratiche spirituali di milioni di fedeli nel mondo. La sua storia stratificata offre una narrazione ricca di adattamento, fede e significato duraturo.
The Kaaba: its Abrahamic significance and centrality in Islam