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Yemas de Santa Teresa, il dolce sapore di Ávila

Le famose Yemas de Santa Teresa Nito - Shutterstock
Le famose Yemas de Santa Teresa Nito - Shutterstock

Il souvenir più tipico di Ávila è, senza dubbio, il dolce conosciuto come Yemas de Santa Teresa. Quelle dolci palline dorate presentate in coni di carta arricciati sono diventate una parte essenziale dell’esperienza di visita della città murata, come per esempio il polpo in Galizia o la paella a Valencia. In realtà si tratta di una ricetta incredibilmente semplice: tuorli d’uovo sbattuti con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso e consistente che viene lasciato asciugare e diviso in piccole sfere ricoperte di altro zucchero.

Per quanto riguarda le proporzioni dei due ingredienti, costituì per molti anni il segreto meglio custodito del pasticcere avila Isabelo Sánchez, che li registrò nel 1860. Sánchez era il proprietario della pasticceria La Dulce Avilesa e, grazie alla sua ingegnosa idea, registrò questo dolce che porta il nome della Santa e così divenne famoso. In breve tempo per entrare nella sua pasticceria si formarano code lunghissime di clienti in attesa di essere serviti. La creatività di questo pasticcere, che oggi chiameremmo ” mago del marketing”, non aveva fine. Infatti per distinguersi dalla concorrenza, pose un geroglifico sul retro del coperchio delle sue famose Yemas, creando ancora più interesse e curiosità.

caja de yemas de santa teresa
Il geroglifico ideato da Isabelo Sánchez adorna ancora le scatole dei suoi Yemas. © SantaTeresaGourmet

Col passare del tempo, La Dulce Avilesa fu ribattezzata La Flor de Castilla, un nome che rafforzò ulteriormente il legame del dolce con la regione di Castilla y León. Tanto che oggigiorno è praticamente impossibile parlare di dolci tipici castigliani senza citare l’emblematico Yemas de Santa Teresa.

Ma le Yemas sono frutto della perizia di un geniale pasticciere, oppure questa tipologia di dolce a base di uova esisteva già prima? La più probabile è la seconda, poiché esistono versioni famose del dolce, come le Yemas del Convento de San Leandro a Siviglia, di cui si hanno testimonianze scritte fin dal XVI secolo. Anche le Yemas de Almazán e quelle del Tajo de Ronda, che si producono da secoli. Oppure le Yemas de Santa Clara, con la sua variante alla mandorla.

Ripercorrere l’origine delle Yemas porta inevitabilmente alle botteghe dei conventi medievali. La vita religiosa femminile è sempre stata legata alla realizzazione di dolci e altri mestieri, attività che contribuivano al loro sostentamento economico. Grazie al fatto che queste ricette tradizionali sono state custodite e trasmesse nei conventi da generazioni di monache, sono giunte fino ai giorni nostri pressoché immutate.

Molto probabilmente si tratta di una ricetta che prevede l’utilizzo dei tuorli d’uovo, poiché gli albumi venivano utilizzati per fare il vino e anche per lavori manuali di vario genere, come la stiratura. È evidente anche la sua origine andalusa, poiché la canna da zucchero cominciò ad essere utilizzata nella pasticceria spagnola dopo che gli arabi ne introdussero la coltivazione nel sud della Spagna nel X secolo.

Tuttavia, il merito di averli trasformati in un emblema di Ávila è senza dubbio dovuto a Isabelo Sánchez e alla sua visione del futuro. Oggi, le Yemas de Santa Teresa sono un vero tesoro gastronomico di Ávila, una tradizione dolce che ha trasceso i confini regionali e si è affermata come un’icona della pasticceria spagnola. Da alcuni decenni e grazie a Internet, le Yemas sono vendute anche nei mercati gourmet fuori dalla Spagna. La loro storia, piena di impegno, innovazione e orgoglio locale, li rende un’esperienza essenziale per chiunque visiti questa affascinante città castigliana.

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