Il Codex Calixtinus, noto anche come Codex Compostellus, è la fonte principale del manoscritto del XII secolo Liber Sancti Jacobi, in latino “Libro di San Giacomo”. Quest’opera è la prima guida completa per i pellegrini che si recano al santuario di San Giacomo il Maggiore a Santiago di Compostela.
Include sermoni, racconti di miracoli, testi liturgici, descrizioni del percorso di pellegrinaggio e persino brani musicali polifonici. Offre preziose informazioni sull’arte, la cultura e i costumi dei pellegrini medievali.
Il Codice è stato realizzato prima del 1173 – molto probabilmente tra la fine del 1130 e l’inizio del 1140, secondo la maggior parte degli studiosi. Probabilmente è stato scritto da Aymeric Picaud, un monaco benedettino francese che ha compiuto il pellegrinaggio a Santiago.
I cinque libri del Codice sono preceduti da una lettera che è stata (erroneamente) attribuita a Papa Callisto II. L’appendice comprende una lettera di un altro Papa, Innocenzo II.
Un'”enciclopedia del pellegrinaggio”
I testi del Codice hanno una storia complessa. Ognuno dei libri che compongono il Codice esisteva probabilmente prima di essere riunito in questa “enciclopedia del pellegrinaggio”.
Il Codice mette in risalto San Giacomo come patrono nella lotta contro l’Islam nella Penisola iberica ed è stato suggerito che servisse anche come libro di grammatica: è deliberatamente scritto in un latino povero.
La copia più antica che si conosce fu realizzata nel 1173 da un monaco di nome Arnaldo de Monte ed è conservata presso il famoso monastero di Santa Maria de Ripoll, in Catalogna. Fu riscoperto nel 1886 dallo studioso gesuita Padre Fidel Fita.
Il Codice ha visto la sua prima moderna edizione pubblicata nel 1944 da Walter Muir Whitehill, in collaborazione con il Consejo Superior de Investigaciones Científicas spagnolo, con studi aggiuntivi sulla musica e sulle miniature.
Il 3 luglio 2011 il Codice è stato rubato dalla Cattedrale di Santiago de Compostela e recuperato il 4 luglio 2012 nel garage di un ex dipendente della cattedrale. L’ex dipendente, ritenuto responsabile del furto e di altri reati, è stato condannato nel 2015 a dieci anni di carcere.
Ma cosa c’è dentro?
La copia del Codice di Santiago di Compostela ha cinque volumi e due appendici, per un totale di 225 fogli a doppia facciata. È stato restaurato nel 1966, con la rifilatura delle pagine in eccesso e il ripristino del Libro IV (rimosso nel 1609). La lettera di apertura descrive come il manoscritto sia stato raccolto e come sia sopravvissuto a vari pericoli.
Libro I: Libro delle Liturgie – È la sezione più ampia del Codice e contiene sermoni e omelie su San Giacomo, descrizioni del suo martirio e liturgie ufficiali per la sua venerazione.
Libro II: Libro dei miracoli – Questo libro comprende 22 miracoli attribuiti a San Giacomo, sperimentati dai pellegrini di tutta Europa.
Libro III: Trasferimento del corpo a Santiago – È il libro più breve del Codice. Racconta la storia del trasferimento del corpo di San Giacomo da Gerusalemme alla sua tomba in Galizia.
Libro IV: Storia di Carlo Magno e Rolando – È la Historia Caroli Magni, che racconta la campagna di Carlo Magno in Spagna e la leggenda di San Giacomo che lo esorta a trovare la sua tomba.
Libro V: Guida per il viaggiatore – Questo libro offre consigli pratici per i pellegrini, descrivendo il percorso, le reliquie, i santuari e le potenziali truffe. È considerato la prima guida di viaggio.