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Parinirvana Stupa e tempio, Kushinagar, India photofriday - Shutterstock

Kushinagar: un percorso spirituale tra rovine, silenzio e memoria buddista

Ci sono luoghi che non compaiono tra le cosiddette “destinazioni imperdibili”. Non sono pieni di selfie o ristoranti stellati. Kushinagar, nello stato dell’Uttar Pradesh, è uno di questi. Eppure, per milioni di buddisti, questo modesto villaggio è il punto sacro di arrivo di un percorso millenario: qui, il Buddha raggiunse il Mahaparinirvana, la liberazione definitiva dopo l’illuminazione. Un luogo dove non è accaduto nulla di eclatante, ma è avvenuto ciò che è essenziale: una morte serena, sotto gli alberi, dopo aver detto tutto.

Cosa rende speciale Kushinagar?

Kushinagar non è segnato da eventi soprannaturali, ma dal silenzio. Qui non si cerca la guarigione o la rivelazione, ma una profonda connessione con il senso della morte, la compassione e la fine del viaggio. Il Buddha, sapendo che il suo tempo stava per scadere, scelse questo angolo dell’India settentrionale per riposare definitivamente. Il suo passaggio nella città fu sereno e il suo ultimo insegnamento una lezione sull’esistenza.

Oggi Kushinagar fa parte dei quattro luoghi sacri del buddismo, insieme a Lumbini (il suo luogo di nascita), Bodh Gaya (illuminazione) e Sarnath (primo insegnamento). Ma qui non si celebra l’inizio, bensì la fine. E questo lo rende una destinazione profondamente umana, anche per chi non segue la via buddista.

Ai tempi del Buddha, Kushinagar (allora Kusinara) faceva parte del regno dei Malla. Dopo la sua morte, i re organizzarono la sua cremazione e distribuirono le reliquie. Il luogo divenne un centro di pellegrinaggio e fu menzionato da monaci cinesi come Faxian e Xuanzang. Con il declino del buddismo in India, cadde nell’oblio fino a quando gli archeologi britannici lo riscoprirono nel XIX secolo. Oggi, il governo indiano e diversi paesi asiatici ne sostengono la conservazione e la promozione.

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Un itinerario da percorrere in silenzio

Il tour di Kushinagar può essere fatto in uno o due giorni. È un percorso fisicamente semplice, ma emotivamente intenso. Le distanze sono brevi, gli spazi sono circondati da giardini e i monumenti invitano più al raccoglimento che alla contemplazione estetica.

Tempio del Mahaparinirvana

Il cuore della visita. Al suo interno riposa una statua di sei metri del Buddha disteso, scolpita in arenaria rossa nel V secolo. Rappresenta il momento esatto del suo passaggio al nirvana. La sua espressione è serena, i devoti camminano a piedi nudi intorno a lui lasciando fiori, candele e preghiere a bassa voce. Non è raro vedere lacrime. Il tempio è stato restaurato nel 1956 e conserva un’atmosfera di viva devozione.

Stupa del Parinirvana

Dietro il tempio si erge questa grande struttura in mattoni, tradizionalmente considerata il luogo dove riposavano le reliquie del Buddha. Circondata da giardini, ha una geometria semplice che sembra contenere secoli di preghiere. Il silenzio qui è quasi palpabile.

Stupa di Ramabhar

A 1,5 chilometri dal tempio principale, questo tumulo circolare ricoperto d’erba segna il luogo dove fu cremato il corpo del Buddha. È un luogo aperto, senza ornamenti, ma profondamente evocativo. All’alba o al tramonto, quando la luce dorata illumina i mattoni antichi, è facile avere la sensazione che il tempo si sia fermato.

Santuario di Matha Kuar

Un angolo più discreto, ma non meno significativo. Qui si trova una statua seduta del Buddha, con la mano che tocca la terra nel gesto dell’illuminazione. Si dice che qui abbia pronunciato il suo ultimo sermone. Il luogo è meno affollato e offre uno spazio intimo per la contemplazione.

Templi internazionali

Kushinagar è anche un esempio della diversità del buddismo. Paesi come Thailandia, Giappone, Sri Lanka e Vietnam hanno costruito templi nei propri stili: tetti dorati, pagode, giardini di meditazione. Visitarli è come fare un piccolo giro nel mondo spirituale.

Museo archeologico

Sebbene modesto, il museo offre un contesto: sculture, sigilli, reliquie rinvenute negli scavi che hanno portato alla riscoperta di Kushinagar nel XIX secolo. Ideale per comprendere la dimensione storica del luogo.

Parinirvana temple, Kushinagar, India. It is important Buddhist pilgrimage site, where Buddhists believe Gautama Buddha attained Parinirvana after his death
Estupa Parinirvana, Kushinagar, India. È un luogo importante per il pellegrinaggio buddista, dove i buddisti credono che Gautama Buda abbia raggiunto il Parinirvana tra la sua morte

Consigli pratici per il viaggiatore curioso

  • Come arrivare:

La città più vicina è Gorakhpur (50 km), con stazione ferroviaria e aeroporto nazionale. Da lì è possibile prendere un taxi o un autobus. Nel 2021 è stato inaugurato l’Aeroporto Internazionale di Kushinagar, con voli da Delhi e alcuni paesi asiatici come lo Sri Lanka e la Thailandia, soprattutto durante i periodi di pellegrinaggio. Si consiglia di verificare la disponibilità dei voli quando si pianifica il viaggio.

  • Quando andare

Da ottobre a marzo il clima è più mite, ideale per passeggiare e visitare i templi in tutta comodità. Aprile e maggio possono essere estremamente caldi, mentre da giugno a settembre è la stagione dei monsoni. Durante il Buddha Purnima (aprile/maggio), la città si riempie di pellegrini e si celebrano rituali e feste speciali.

  • Dove alloggiare:

Ci sono hotel di fascia media vicino al tempio principale, come il Lotus Nikko o il Royal Residency, che offrono servizi pensati per turisti e gruppi di pellegrini. Alcuni monasteri, come quello thailandese o quello giapponese, offrono alloggi essenziali per i visitatori, ma è consigliabile contattarli in anticipo. È anche possibile pernottare a Gorakhpur e fare un’escursione di un giorno.

  • Come muoversi:

Le principali attrazioni sono a breve distanza l’una dall’altra. È possibile visitare la città a piedi, in bicicletta o in risciò (sia a pedali che a motore). Le passeggiate all’alba o al tramonto sono particolarmente consigliate.

  • Comportamento nei templi:

Kushinagar è un luogo di pellegrinaggio molto frequentato. È importante mostrare rispetto per i luoghi sacri e i loro visitatori: si consiglia di vestirsi in modo modesto, con abiti che coprano spalle e ginocchia, e di togliersi le scarpe prima di entrare in qualsiasi tempio o santuario (è utile indossare calzature facili da togliere).

È opportuno anche mantenere un tono di voce basso o il silenzio assoluto, soprattutto all’interno del Tempio del Mahaparinirvana, evitando di interrompere preghiere, meditazioni o cerimonie. È possibile scattare foto nella maggior parte dei luoghi, ma senza flash ed evitando di fotografare monaci o pellegrini senza permesso.

Kushinagar non è stata progettata per stupire. La sua forza sta nella serenità. È uno spazio per ricordare che anche il silenzio ha una voce e che la fine di un percorso può essere rivelatrice quanto il suo inizio. In un mondo che corre, Kushinagar invita a fermarsi. A guardare dentro di sé. A salutare con pace.

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